OMO-cromia*

Un progetto di Sebastiano Luciano con testi di Ilaria de Bonis

Via dell’Omo è una strada tutta curve, nella periferia est della Capitale, a ridosso del Grande Raccordo Anulare.
Qui, tra enormi capannoni e magazzini di scarpe, vestiti, cosmetici, biancheria intima, casalinghi, si delineano i contorni della vera Chinatown romana.

Tra cataste di scatoloni e colorate insegne che riportano scritte in doppia lingua – italiano/cinese – si svolge il lavoro quotidiano di centinaia di commercianti cinesi che in questo desolato angolo di periferia romana hanno messo solide radici, come testimonia la presenza del tempio Buddhista più grande d’Europa.

Arricchito dalla presenza di bar, ristoranti e luoghi di ritrovo interamente gestiti da cinesi, quello che si profila lungo via dell’Omo è un vero e proprio microcosmo chiuso di cui pochi sono a conoscenza; un universo parallelo che esiste solo in quanto realtà lavorativa dove è difficile trovare un commerciante che parli italiano così come lo è trovare un italiano disposto ad intrattenersi in questo luogo più del tempo necessario a svolgere i propri affari commerciali.

(*) omocromia [o-mo-cro-mì-a] s.f. • zool. Fenomeno per cui un animale ha lo stesso colore dell’ambiente circostante. Sin: mimetismo

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